Scoppia il caso Brighi, il suo procuratore nella giornata di domenica intervenendo ad una radio romana ha espresso chiaramente il concetto di voler un adeguamento per il centrocampista con tanto di rinnovo contrattuale, che scade nel 2012. Immediata è arrivata la replica del direttore sportivo Daniele Pradè, che si è detto sbalordito dalla richiesta del suo procuratore.
La Roma è in grave crisi societaria, ed in questo momento sarebbe un errore madornale accettare la proposta di ritocchi sull’ingaggio dei giocatori. L’agente Puzzolo però non intende sentire ragioni:
“Lo scorso anno Matteo ha giocato poco e gli è stato rinnovato il contratto, in questa stagione ha disputato tantissime partite, ed è sempre stato tra i migliori in campo. Credo che sia giusto chiedere qualcosa in più, anche perché la Roma lo ha fatto rinnovando ed adeguando i contratti con Juan, Mirko Vucinic e Alberto Aquilani, e Matteo non è da meno. Quindi se si reputa un giocatore importante lo si deve accontentare, altrimenti il ragazzo inizierà prima il ritiro, però non con lo spirito giusto, e alla prima vera offerta la prenderemo in considerazione”.
Pradè è stato gelido nella risposta:
“Matteo è per la Roma un giocatore importante, però chiedere più soldi da parte del suo agente significa fargli del male, perché noi già siamo in un momento particolare dove dover fare delle scelte è difficile, se poi subentrano questi problemi, tutto diventa più complesso”.
In sintesi, per poter restare alla Roma, Matteo vuole più soldi, altrimenti è disposto a lasciare la Capitale.