Claudio Ranieri vuole trionfare con la Roma. Tra la stella d’argento – decima Coppa Italia in bacheca – e i giallorossi ci sono due ostacoli conseguenziali: l’Udinese ora, poi – semmai – una tra Inter e Fiorentina. I tempi sono maturi. Love is all around, per metterla in musica. Certo, come dice lui, “inutile immaginarla e poi non poterla indossare“. Tipico del testaccino. La concretezza, obviously. Con l’inglesismo messo così, a far da ponte. Tra come si ragiona in Italia e la mentalità britannica. Perchè Ranieri in Inghilterra ha allenato, ci ha vissuto. E lo sa bene. “Lì viene prima la Coppa poi il campionato. A me piace vincerla, la vedo sempre con favore, quando l’ho vinta mi è piaciuto molto“. Roma gongola e vola: ai tifosi sia consentito l’entusiasmo, tanto ci pensa lui. A Monaco storceranno pure il naso, ma di principi Ranieri – nella Capitale – se ne conosce uno. E basta. Si chiama Claudio: è romano e romanista da sempre. Da qualche mese ha realizzato il sogno di allenare la squadra della sua città e la panchina della Roma, per il testaccino, vale un trono. I modi e lo stile sono reali, il carattere è lo stesso di un condottiero. Pragmatico e determinato. Dalla sua, in questo momento, anche la fondamentale dote che fa dei trascinatori degli autentici riferimenti: gli gira tutto bene. Pure se la sorte si accanisce contro la condizione fisica dei suoi uomini, lui non si scompone. E vince. Prendendosi sulle spalle il peso delle responsabilità, è riuscito in un colpo a ricompattare tutti. Tifosi, giocatori, società. Una battaglia dopo l’altra, un passo alla volta.
Non era semplice: perchè se da un lato – come affermato dallo stesso Ranieri – “con Luciano Spalletti c’era assuefazione“, dall’altro era evidentemente complesso rimpiazzare chi aveva vissuto in maniera simbiotica con i colori giallorossi appiccicati sulla pelle per parecchi anni. Nella migliore delle ipotesi, avrebbe avuto bisogno di tempo, Claudio Ranieri. Invece no: si parla già – distanza settembre/febbraio – di scudetto, finale di Europa League, finale di Coppa Italia. Ora, l’Udinese. Che la Roma l’ha già battuta in campionato. E arriva in semifinale dopo aver fatto furoi niente meno che il Milan. A San Siro. “I friulani si giocano grandi chances di entrare in Europa. Ognuno nella vita ha quello che si merita. L’Udinese è un’eccezione. Non capisco come stia lì sotto (in campionato, ndr)“: per questo e per le premesse, il turn over lascia il tempo che trova. Entra chi sta bene, non le riserve di Firenze. “Non risparmio nessuno, voglio il massimo…l’ho detto ai ragazzi: stiamo facendo bene, non abbiamo fatto nulla“: e zitto zitto, tomo tomo, Ranieri è come se l’avesse già detto. Francesco Totti c’è, gioca titolare. Mica rideva per niente, il Capitano, in questi giorni.
ROMA-UDINESE. L’undici iniziale è fatto. Tenendo conto degli infortuni, mettendo in cantiere gli ultimi (uno, due) dubbi da sciogliere nelle ultime ore. Simone Perrotta è uno di quelli: oggi ha fatto differenziato, potrebbe non essere al meglio e allora Ranieri – fedele a quanto detto – non lo schiererà. Perchè ha bisogno di chi è in forma. Pole position, nella fattispecie, per Matteo Brighi il quale, con ogni probabilità, affiancherà i due – Rodrigo Taddei e Mirko Vucinic – che agiranno alle spalle di Totti. Daniele De Rossi e David Pizarro (tenuto a riposo per un fastidio al ginocchio) alle spalle della difesa, composta da John Arne Riise, Philippe Mexes, Nicolas Burdisso (che gioca anche perchè costretto a un turno di stop in campionato, fermo per squalifica) e uno tra Marco Motta e Marco Cassetti. Probabilmente, la volata tra omonimi, la vincerà l’eroe del derby. La difesa dei pali è affidata ad Alexander Doni.
PROBABILI FORMAZIONI. Coppa Italia, gara di andata allo stadio Olimpico giovedì 4 febbraio ore 20.45.
ROMA (4-2-3-1): Doni; Cassetti, Burdisso, Mexes, Riise; De Rossi, Pizarro; Taddei, Brighi, Vucinic; Totti. All. Ranieri.
UDINESE (4-3-3): Handanovic, Coda, Lukovic, Pasquale, Zapata, D’agostino, Inler, Isla, Pepe, Di Natale, Floro Flores. All. De Biasi
maurizio 4 Febbraio 2010 il 08:51
Non sarà una passeggiata con l’Udinese. Ma ci penserà il “Capitano”. Forza maggica!