Alcune anticipazioni dell’intervista rilasciata da Juan al Corriere dello Sport:
LO SCUDETTO – “L’Inter a livello di rosa è la squadra più forte, comprese quelle estere. Ha la possibilità di cambiare molti giocatori senza perdere il suo potenziale. Anche in Italia i nerazzurri hanno acquisito moltissima fiducia, riescono a vincere partite quasi impossibili. Sono tutti grandi campioni: tocca a noi di provare a farli smettere di vincere. Due anni fa c’è mancato poco? E’ vero. Abbiamo perso per strada un punto che è mancato alla fine. Però se riusciamo a giocare al nostro livello, anche noi possiamo fare bella figura. Ora inizia il girone di ritorno, è troppo presto per parlare di possibilità: ce ne sono, ma il problema non è tanto vincere, quanto che loro non perdono. Dobbiamo fare più punti possibile e alla fine faremo i conti”.
IL DERBY – “Giri per le strade e ti chiedono di vincere il derby. Già ci chiedono di vincere quello prossimo. L’approccio al primo derby per me è stato più facile: ancora non avevo assaporato l’atmosfera dello Stadio, la settimana successiva alla vittoria, quella successiva alla sconfitta. Solo dopo ti accorgi che si tratta di una partita veramente speciale. Come Flamengo-Fluminense? No, di più. In Brasile il campionato è diviso in una fase regionale e una nazionale: il derby si gioca anche quattro volte in una stagione. Poi a Rio de Janeiro si sfidano Flamengo, Fluminense, Vasco da Gama e Botafogo: non tutti i tifosi sentono i vari derby nella stessa misura. Se mi ricordo dell’arrabbiatura per il rigore dato alla Lazio dopo il mio intervento su Bianchi? Sì, non ci stava proprio”.
TONI – “Avevamo bisogno di un attaccante. Toni l’ho visto all’opera, anche in Germania: me lo aspettavo così. Può aiutare la Roma, come ha già fatto con il Chievo. Deve continuare così e provare con il gruppo ad arrivare in Champions. Tra il quarto posto e l’Europa League che scelgo? Possiamo centrare entrambi gli obiettivi: abbiamo i giocatori per farlo. E’ vero che uno è un trofeo, ma sono importanti entrambi. Per noi e per la società: dobbiamo cercare di aggiudicarci sia la Coppa che il quarto posto. Oltre alla Coppa Italia”.
BALOTELLI E IL RAZZISMO – “Balotelli è un ragazzo giovane con un grande potenziale. E’ già un campione, come ha fatto vedere. Però qualche volta ha un atteggiamento discutibile. Io non sono nessuno per giudicarlo. Se ha ricevuto dei cori razzisti, allora è stato giusto intervenire. Bisogna distinguere però cosa il razzismo dalla risposta ad una provocazione. Vale per Balotelli, vale per me. Mi dispiace che nel 2010 ancora si parli di razzismo. Il gesto di Eto’o che in Spagna abbandonò una partita avrebbe dovuto mettere fine a questo discorso. Purtroppo non è stato così. Per non avere problemi, il comportamento di un giocatore in campo conta molto”.
Juan al Corriere dello Sport: “Roma, vinciamo tutto”
di 15 Gennaio 2010Commenta