Da La Gazzetta dello Sport:
La maglia di Totti e la cugina di Meghni. L’Africa, per fortuna, non è solo mitragliate, fame e dirigenti senza scrupoli. C’è anche il fascino di un calcio dove il piccolo Malawi dà una lezione all’Algeria, o vedi passare il Mali dallo 0-4 al 4-4 in 16 minuti. E poi ci sono le storie, che ti portano Roma nel cuore di Luanda. Totti in tribuna nel bel mezzo della cerimonia inaugurale, tra fuochi di artificio costati un occhio della testa e che illuminavano anche la favelas di Luanda, dove milioni di persone vivono con meno di due dollari al giorno, all’improvviso è apparso Totti. O, meglio, la sua maglia. Ad indossarla, un biondo giornalista sudafricano, di origine irlandese. Si chiama Colman Murray e si dichiara «pazzo di Totti. Ha un talento immenso e quando seguo le grandi manifestazioni di calcio, indosso la sua maglia. Spero che in questo modo, mi contagi il suo talento. Ora ho un sogno: vedere Totti in Sud Africa al mondiale. Ce la farà? Come sta?».
La cugina Nel Belas Touristic Complex di Futungo, un ex colonia per bambini che ospita i giornalisti, si è materializzata ieri una ragazza con il velo in testa, la sacca del computer e uno zaino. Ha visto la nostra jeep pronta per partire e ha chiesto: «Sono una giornalista algerina, mi date un passaggio allo stadio?». E’ salita a bordo e si è presentata: «Mi chiamo Farida Tchamadji, dirigo la rivista “Vouloir”». Si è parlato di calcio, dei due algerini che giocano nel campionato italiano, Ghezzal e Meghni, e ha rivelato: «Meghni è mio cugino. Mia nonna era la sorella del nonno di Mourad. Ho anche una sua foto». Farida ha mostrato l’immagine di un bambino in carne, con un completino bianco e celeste. «Laziale nell’animo», gli abbiamo detto. Farida ha sorriso: «Quando eravamo bambini, ogni tanto ci incontravamo. Ora è più difficile. Ci troviamo solo nelle conferenze stampa o nelle mixed zone. Rispettiamo i ruoli: io giornalista e lui calciatore».