L’intervista rilasciata da Milo Coretti, vincitore della settima edizione del Grande Fratello, al sito vitadolce.it:
Peli sulla lingua? Zero. Giri di parole? Non sa nemmeno cosa sono. Milo Coretti, il vincitore del Gf 7, quando parla, parla. Ne ha per tutti, per i concorrenti del reality che lo ha lanciato nel mondo dello spettacolo, per il mondo politico, per lo star system, arrivando anche al calcio, a quando fece da intermediario per una facoltosa società di imprenditori di Abu Dhabi, pronti, parole sue, a muovere dei passi per rilevare l’As Roma.
In autunno hai partecipato allo spettacolo teatrale “La Berlusconeide Vox Popoli” di Cesare Lanza, peraltro in scena domani al teatro Cassia, dove stavolta però tu non sarai protagonista. Che esperienza è stata?
“E’ stata la prima volta al teatro. Per me, ignorante come ‘na capra sul palco, è stato bello confrontarmi con un mondo nuovo. Non molto differente dal fare tv in uno studio come Buona Domenica. Recitare in teatro, ovviamente, dà un’emozione diversa”.
Un’esperienza ripetibile?
“Perché no, magari con un mio spettacolo nel prossimo futuro. Questo è l’anno del sagittario, per me è già cominciato alla grande”.
Partecipando, da attore, ad uno show di questo tipo ti sei esposto anche politicamente.
“Io mi dichiarai berlusconiano senza problemi dopo essere uscito dal Grande Fratello in diretta tv. Ormai di politica non se ne parla abbastanza e quando accade si riportano solo le sterili contrapposizioni tra destra e sinistra. Fortunatamente, da quando è stato ferito Berlusconi, il livello della rissa si è abbassato notevolmente. Purtroppo, senti parlare un giorno sì e l’altro pure di Corona e Belen o di Vieri e Melissa Satta. Dei problemi veri, invece, come il terremoto non se ne parla mai o quando se ne parla dopo tre giorni si smette. Non mi piace, cerco di non mischiarmi con questo mondo”.
Di recente, in un’intervista, hai criticato i protagonisti dell’ultima edizione del Grande Fratello.
“Il programma è cambiato negli ultimi due o tre anni. Non ho criticato il format o la Endemol, anche perché il format funziona: fa sempre sei milioni di spettatori. Più che altro, la scelta dei concorrenti. Questi ragazzi pensano di entrare nella casa e di svoltare la vita. Non è così. E’ una grande opportunità, senza dubbio, ma deve essere vissuta come un gioco. Non scordiamoci che chi partecipa al Gf, se ha un posto di lavoro, perde anche dei soldi”.
Ma come, i concorrenti non vengono pagati un tot al giorno?
“Sì, cinquanta euro, lordi. Non ti svoltano certo la vita. Se uno vuole fare tv, studia. Non va a fare il Grande Fratello”.
Corona: prima l’hai citato. Hai avuto a che fare con lui durante l’ultima edizione della Fattoria. Che idea ti sei fatto delle sue ultime vicissitudini?
“Conosco bene Fabrizio. E’ una persona intelligente, molto intelligente. D’altronde, chi fa soldi ha un’intelligenza non comune. Sicuramente non è diventato ricco nella maniera più onesta possibile. Però chi fa parte di questo giro, sa che funziona così. Chi si fa ricattare è un deficiente, perché sa benissimo che può esporsi a questo tipo di problemi. Poi, è scontato, chi ricatta non è la persona più limpida di questo mondo. Ma non è stato il solo Fabrizio ad adottare certi metodi e non sarà l’ultimo”.
Qualche tempo fa hai svelato di aver fatto da intermediario per una società araba non precisata, pronta ad interessarsi all’As Roma. Come andò, davvero?
“Parliamo della più ricca società di Abu Dhabi, che poteva comprarsi Roma città, non solo la squadra. Diciamo che ho avuto la sfortuna di parlare con la persona sbagliata, non Rosella Sensi, che non mi ha fatto fare una bella figura con questi signori che rappresentavo. Non c’è stato modo di approfondire il discorso, anche perché sembra che la famiglia Sensi sia convinta ad andare avanti nel club. Peccato, poteva essere una buona occasione”.