Dal Messaggero:
«Aho’, ma ch’hai fatto? Bastava un vaff… e te je meni?». Non solo capitano. Francesco Totti, un paio di giorni fa, ha cercato di far ragionare un ‘coatto’ che ha aggredito per strada il suo domestico filippino. Mario Perez, 47 anni, da tempo al servizio della famiglia Totti, stava andando a fare la spesa con la macchina in un supermercato vicino alla casa del giocatore giallorosso al Torrino Nord. Obiettivo: comprare i pannolini per uno dei ‘pupi’.
Ma quando ha accostato per parcheggiare, un altro automobilista ha visto nella manovra uno ‘sgarro’, è sceso, una parola tira l’altra ed è finita a pugni e a calci. La lite, una banale lite stradale, è scoppiata sabato pomeriggio in via dell’Oceano Indiano, tra l’Eur e Decina, davanti a un supermercato della catena ‘Elite’.
“Era un ragazzo italiano su venticinque anni – racconta il domestico di Totti – Avevo appena parcheggiato. Lui stava davanti. Deve avere pensato che avevo fatto chissà cosa. Ma avevo solo trovato un posto e davanti a me non c’era altro spazio. Si è fermato, è uscito, è sceso, è venuto verso di me, ha urlato qualcosa e ha cominciato a prendere a calci la macchina. Una, due volte, tre. A quel punto ho aperto lo sportello. Gli ho dato una spinta. Lui è caduto. Quando si è rialzato, mi ha dato un pugno. Mi usciva il sangue dalla bocca e quello non la finiva. Sono intervenuti due ragazzi a fermarlo e a quel punto ho chiamato al telefono il mio datore di lavoro”.
Totti era a casa, a poche centinaia di metri. Prima di uscire ha avvertito i carabinieri. La sede del Nucleo Radiomobili è lungo via dell’Oceano Indiano. Ma il capitano è arrivato in un minuto e ha preso di petto il giovane italiano. “Aho’ – gli ha detto – ma che stai a fa’? Uno litiga, basta un vaffanc… e te meni come un fabbro? Ma che te dice la testa?”.
Una pattuglia dell’Arma nel frattempo stava arrivando a sirene spiegate e davanti al supermercato si era raccolta una piccola folla. Il gruppetto che si era formato quando è scoppiata la lite è diventato un gruppone quando i passanti hanno cominciato a riconoscere Totti. I carabinieri hanno riportato la calma. È arrivata anche una pattuglia dei vigili urbani. Si è sparsa la voce che ci fosse pure Ilary.
La folla si è ingrossata. Totti spiegava, il filippino si asciugava il sangue, il rivale se ne stava in un angolo e bofonchiava: “Ma che ve credete, aho’, ma chi e credete de esse’”. Gli uomini dell’Arma alla fine, accertati i fatti, hanno identificato tutti. Il giovane italiano è stato denunciato a piede libero per lesioni. Il capitano, dopo la piccola ‘lezione’, è tornato a casa. Perez, ammaccato, ha portato a termine la missione: pannolini per Chanel, la femminuccia di casa Totti.