Zdenek Zeman punge Claudio Ranieri e lo fa con un’affermazione che – per quanti ricordano l’impostazione di gioco del boemo – fa senz’altro effetto. Noto per la miriade di gol che subivano le sue difese (a causa di uno schema votato all’attacco), Zeman ha affermato che la Roma di Ranieri prende più gol di quelli che incassava la sua Roma, ai tempi in cui l’ex Foggia ne era l’allenatore. Riferisce tutto La Gazzetta dello Sport. Testuale:
Nel cuore della Lega, una polemica romana. Ma stavolta, nella terra dove l’ex sindaco Giancarlo Gentilini urlò un giorno “non c’è posto per i romani e i meridionali”, ha parlato un boemo con il cuore a Sud, vissuto tra Palermo, Foggia e Roma. Zdenek Zeman è stato uno dei premiati del Radicchio d’oro a Treviso, riconoscimento assegnato per meriti culturali, sportivi, enogastronomici e imprenditoriali, giunto alla undicesima edizione. Zeman ha risposto a Ranieri, nel filo di una polemica cominciata con lo sbarco a Trigoria dell’allenatore di San Saba. Zeman ha replicato così al nuovo tecnico della Roma, secondo il quale “io in 15 giorni ho fatto più allenamenti sulla fase difensiva di quanti ne abbia fatti Zeman finché è stato qui”. Il boemo ha detto:
“Penso che io alla Roma ho preso meno gol di quelli incassati dalla sua squadra in questi pochi mesi, da quando c’è lui. E ripeto che è brutto presentarsi da allenatore di una squadra come la Roma dicendo di dimenticare lo spettacolo. Il calcio è fatto per divertire la gente”.
Il botta e risposta. Tutto era cominciato con lo stesso Zeman, che aveva criticato le prime parole di Ranieri a Roma:
“È triste che un allenatore si presenti alla Roma dicendo ‘dimenticate il divertimento'”.
Che Zeman e Ranieri abbiano filosofie calcistiche agli antipodi non c’è da sorprendersi: per il boemo conta soprattutto il bel gioco, mentre Ranieri è un paladino del risultato. Tra i due c’è una antipatia che viene da lontano, dai giorni in cui la Lazio zemaniana rifilò 8 gol alla Fiorentina di Ranieri. I due entrarono in concorrenza nel 1997, quando Sensi cercò di ricostruire la Roma dopo lo sfacelo di Carlos Bianchi: fu il boemo, in quell’occasione, a vincere la volata. I due tornarono nei pensieri della famiglia Sensi nel 2005, ma in quel caso vinse il terzo incomodo: Spalletti. Tra i premiati del Radicchio d’oro, anche Antonello Venditti, che a Treviso, nel 1986, tenne un memorabile concerto, tra sciarpe e bandiere giallorosse. Venditti è un estimatore di Zeman. Gli ha dedicato la canzone “La coscienza di Zeman”. Inutile dire da che parte stia Venditti, in questa storia.