L’attacco senza Totti non riesce a segnare. Per gennaio si cerca una punta

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 Mancano 43 giorni al primo gennaio. Poco più di un mese alla riapertura del mercato invernale, quello chiamato di riparazione. E la Roma deve correre ai ripari dopo la scorsa sessione di contrattazioni; i numeri parlano chiaro, Ranieri ha bisogno di un attaccante. Nel campionato in corso, la squadra giallorossa è riuscita a trovare per 19 volte la strada per il gol, quarto miglior attacco dopo Inter, Juventus e Genoa. Ma di tutto il bottino di reti un terzo lo ha segnato solo Francesco Totti; il capitano, infatti, ha siglato 6 reti in 7 giornate giocate, che hanno fruttato undici punti (tutti con Ranieri), per una media di 1,57 punti a gara (2 sconfitte, 3 vittorie e 2 pareggi). Dopo lo stop del giocatore con il 10 sulle spalle e la fascia di capitano al braccio, la Roma ha inanellato tre sconfitte consecutive (a San Siro contro il Milan, in casa contro il Livorno e in trasferta contro l’Udinese). Con il successo ottenuto sul Bologna e il pareggio nell’ultima partita prima della sosta contro l’Inter, il bottino della squadra di Ranieri, senza il suo uomo più rappresentativo, è di quattro punti in cinque partite, conquistati grazie ai 5 gol siglati. Ma il dato è ancora più significativo se si confrontano le “altre” reti dei giallorossi: solo De Rossi “insegue” Totti come marcatore più prolifico della rosa romanista. Sono 4, infatti, le reti del centrocampista di Ostia in questa prima parte del campionato. Gli altri giocatori del reparto avanzato – Menez, Vucinic e Baptista – sono riusciti a marcare solamente in assenza di Totti: una rete per il francesino durante la trasferta di San Siro contro il Milan, due reti per il montenegrino contro Bologna e Inter dopo una astinenza durata 150 giorni mentre la Bestia è ancora a “0”. Ma se non conclude l’attacco ci pensa il centrocampo: ai gol di Capitan Futuro vanno aggiunte le reti di Taddei, Brighi e Perrotta con una gioia a testa. Tre reti in totale sono giunte anche dal reparto arretrato giallorosso: Mexes, Burdisso e Riise hanno già esultato in stagione. In assenza di Totti l’attacco non segna. Ma a questo potrebbe porvi rimedio il mercato invernale. «Voglio il Mondiale. Se non gioco me ne vado a gennaio». A parlare è stato Ruud Van Nistelrooy. L’attaccante del Real Madrid poteva già giungere a Trigoria nel corso della sessione di mercato estivo conclusa il 31 agosto: ma la punta olandese preferì proseguire l’avventura spagnola. A pochi mesi di distanza il suo pensiero sembra essere cambiato, chiuso nei Galacticos dall’arrivo di Benzema, Cristiano Ronaldo e dalla rinascita di Raul. A nove anni di distanza potrebbe vestire la maglia con la lupa sul petto, già nel 2000, infatti, Van Nistelrooy era stato vicino alla Roma, ma il grave infortunio riscontrato quando giocava per il Psv (75 reti in 91 presenze totali) convinsero Franco Sensi e Franco Baldini a tuffarsi su Batistuta. Ad alimentare il sogno dei tifosi giallorossi di vedere l’olandese vestire di giallorosso arrivano anche le parole di Mino Raiola, agente Fifa, che ha così commentato: “Van Nistelrooy sta trovando poco spazio nel Real. Van Nistelrooy potrebbe andare alla Roma. Se il giocatore è d’accordo, è un’operazione fattibile. Ci sarebbe da pagare lo stipendio per soli sei mesi. Economicamente credo sia possibile. Non so, però, il parere di Ranieri e della Roma”. Chi invece non vuole trasferirsi nella capitale è Roman Pavlyuchenko, attaccante in forza al Tottenham: “Ho la ferma intenzione di tornare a casa. Sono pronto ad accettare ogni offerta decente che provenga dalla Russia” le parole dell’attaccante. In realtà Pavlyuchenko è stato vicino a trasferirsi a Trigoria l’estate scorsa: intorno al milione e mezzo di euro era la cifra che la Roma avrebbe dovuto sborsare ai londinesi per il prestito oneroso del russo. Difficile riprendere la trattativa che sembra tramontata e improbabile anche uno scambio con Julio Baptista: la Bestia – come già dimostrato in passato – è restio ad un suo trasferimento agli Spurs. Il nome meno altisonante è paradossalmente anche quello meno raggiungibile: Rolando Bianchi. Rino Foschi, direttore sportivo del Torino, nei giorni scorsi chiuse le porte al passaggio della punta granata in giallorosso. L’ipotesi, secondo Foschi, è da “scartare a priori“. Così come quella di uno scambio con Okaka, definendola “una cosa fuori dal mondo. Rolando Bianchi non si muoverà dal Torino”. Lapidario Tullio Tinti, procuratore dell’ex attaccante di Reggina e Lazio: “La decisione spetta alle due società. Posso dire soltanto che Rolando, pur con un breve passato da laziale, accetterebbe volentieri la Roma“. Di parere opposto Scopelliti, manager che cura gli interessi della punta giallorossa: “Io non so nulla, ma in ogni caso lo escludo. Dalla società non abbiamo saputo nulla e non vedo perché Okaka debba scendere di categoria”. Punto.
VERSO ROMA-BARI
– Intanto Totti continua il recupero verso il rientro in campo. Quattro giorni dividono la Roma, e il suo capitano, alla ripresa del campionato. L’Olimpico sarà il teatro della sfida contro il Bari di Ventura, rivelazione di questo torneo. Oggi i giallorossi hanno tenuto una doppia sessione di allenamenti. Presenti anche i nazionali brasiliani, Doni e Julio Baptista, tornati dall’impegno con la selecao verdeoro. Al gruppo ha preso parte anche Francesco Totti, mentre l’unico assente è stato Daniele De Rossi: il centrocampista rimarrà in osservazione al Policlinico Gemelli di Roma fino a venerdì. La gara contro la formazione pugliese sarà la prima del tour de force per la Roma: sette gare dividono la squadra dalla fine dell’anno, prima della sosta di Natale. Sette appuntamenti che la Roma non deve fallire per puntare decisa verso la Champions League. A cominciare dal Bari.


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