Giancarlo Abete, Presidente della Figc, coglie la palla al balzo e si esprime in merito alle questioni più spinose che interessano la Nazionale italiana di calcio. Si parte dalle convocazioni in vista del Sud Africa:
“Il gruppo è sempre un cantiere aperto, soprattutto in occasione di manifestazioni tanto importanti. C’è la possibilità di essere convocati fino a pochi giorni prima dei Mondiali. Vale come apertura per Francesco Totti e Alessandro Del Piero ma aspettiamo che tornino a giocare alla grande e poi se ne riparla”.
Inevitabile il riferimento ad un eventuale addio di Marcello Lippi:
“Mancano ancora molti mesi, il percorso è tutto in divenire. Ci siamo concentrati sulle qualificazioni, dovremo arrivare in Sudafrica con le idee chiare ma senza far diventare questo argomento l’unico problema. La federazione è responsable della programmazione: in maniera tranquilla, senza manifesti, eviteremo che si crei una situazione simile a quella di Euro 2008, partiremo per il Mondiale con le idee chiare”.
Infine, Abete si esprime pure sulla possibile convocazione di calciatori diventati italiani per cittadinanza ma nati altrove:
“Oggi il parametro di riferimento è la cittadinanza. Un giocatore, se è cittadino italiano, ha tutto il diritto di essere convocato in Nazionale. C’è una politica della federazione che tende a non allargare oltre misura la presenza di giocatori non nati in Italia. Lo stesso ct Marcello Lippi ha detto più volte che si trattava di una situazione limitata a pochi calciatori. Non vogliamo perdere la nostra identità, ma non vogliamo nemmeno discriminare. In riferimento al caso di Mauro Zarate, il fratello e procuratore del giocatore manda messaggi: non so se li invia a noi o alla federazione argentina. Nessun dirigente della federazione italiana ha parlato con Zarate: attendo di essere smentito. Non penso che singoli dirigenti federali si muovano in queste situazioni senza aver sentito i vertici”.
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