L’azionariato popolare a Roma. Nella mente dei tifosi, il concetto fluttua tra due stereotipi: Barcellona e Real Madrid da una parte, la Colletta del Sistina dall’altra. Come dire, la vetta del mondo e la disperazione. Entrambi i poli confondono le idee. Il progetto dell’Azionariato Popolare AS Roma non si ispira esclusivamente al modello spagnolo. Tantomeno, il suo obiettivo è quello di elemosinare soldi ai tifosi per salvare il club di Trigoria. Dietro allo slogan “Pensa Popolare” e al manifesto dello Zio Sam che chiama a raccolta il popolo giallorosso c’è ben altro. C’è l’idea che il tifoso romanista debba appropriarsi di qualcosa che gli spetti: la Roma. Quella intrapresa dal fondatore dell’Azionariato Popolare AS Roma, Walter Campanile, non è una guerra contro i Sensi. Il progetto non è a scopo di lucro: “Il sogno è quello di vedere la società in mano ai tifosi – ha raccontato Campanile in un’intervista ad AsRomaLive.com -. Tuttavia sarebbe già un successo se il trust venisse riconosciuto in Italia e riuscisse ad entrare in società con una piccola quota“. Cos’è un trust, si chiede il tifoso. “Un gruppo che vuole portare l’azionariato nel proprio club“, spiega Campanile. Da quando il promotore del movimento ha mosso i primi passi, nell’estate romana torrida e torbida per i fatti legati a Fioranelli e al possibile cambio di proprietà, l’Azionariato Popolare AS Roma ha ottenuto un importante riconoscimento: la Supporters Direct Europe – organizzazione inglese, sovvenzionata dalla Uefa, che fornisce assistenza a quei tifosi che intendono trasformarsi in trust e diventare proprietari del proprio club – ha deciso di prestare il suo sostegno al gruppo fondato da Campanile. Due rappresentati della Supporters Direct Europe sono già venuti in Italia per stringere rapporti e attestare ulteriormente il proprio appoggio all’iniziativa. Il percorso non è dei più brevi. Attraverso il proprio sito internet (www.azionariatopopolareasroma.com) l’Azionariato Popolare sta cercando adesioni ‘morali’. L’obiettivo iniziale è quello di demolire la convinzione che questa soluzione non sia attuabile nel nostro paese. In sostanza, questa prima operazione corrisponde ad uno studio di fattibilità teorica. Che corre parallelo a quello della fattibilità giuridica e della fattibilità economica: occorre studiare la figura più idonea a rappresentare il trust (dove il ‘no profit’ e l’ampia partecipazione popolare sono gli elementi da cui partire) e stabilire, in ultima analisi, il procedimento economico. Il passo successivo consisterà nel redigere una carta costituzionale che definirà i principi basilari del popolo giallorosso. Nelle intenzioni di Campanile, la carta – dalla quale nascerà lo statuto della figura giuridica – sarà preparata dopo un’assemblea che dovrebbe riunire tutti i rappresentanti del tifo giallorosso: dai Roma-Club ai gruppi dei tifosi presenti allo stadio. Ma quanti soldi servono a diventare proprietari della As Roma? Nelle intenzioni del fondatore la somma deve rientrare negli standard europei: meno di duecento euro. E non si tratterebbe della Colletta del Sistina.
Simone Di Segni
– L’INTERVISTA DI ASROMALIVE.COM A WALTER CAMPANILE
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