Per ora, il palcoscenico che introduce la dodicesima della Roma in campionato – con i giallorossi impegnati a San Siro contro l’Inter – se lo sono preso di diritto i due allenatori. Claudio Ranieri e Josè Mourinho. Prima, per scambiarsi stima reciproca; poi, per lanciare il guanto. L’uno all’altro. La Roma all’Inter, e viceversa.
Nel ritorno al Meazza del club capitolino – che conserva ancora le ferite inferte dalla sorte e dalla conduzione arbitrale poco felice di Rosetti nel corso di Milan-Roma – arriva per Capitan Futuro e compagni un gran bel banco di prova.
LEGITTIMARE GLI APPLAUSI. L’ultimo incontro della Roma, quello di giovedì contro il Fulham, non è servito a riempire l’Olimpico ma ha consentito a squadra e tifoseria di venirsi incontro, provare a ricomporre una frattura tutt’altro che insanabile, ma figlia di una serie di sconfitte cui Ranieri non aveva ancora abituati.
Due mani tese, quelle di Riise e Okaka, strette dal pubblico in un applauso meritato. Quello di fine partita. Perchè tutto gli si può dire alla formazione giallorossa, ma non di peccare nel carattere. Nella grinta. Legittimare gli applausi contro l’avversario più forte è un’arma a doppio taglio ma – se il destino fosse garante di equilibrio – quel che Milano ha tolto (ovvero, la striscia di vittorie e una ripartenza che stava andando a mille) Milano potrebbe ridarlo.
INTER-ROMA. Quattrodici punti di differenza – lo ha detto Mourinho – non rappresentano la realtà. Eppure, nonostante l’attestato del tecnico portoghese, la distanza tra giallorossi e nerazzurri – che vanno avanti a fare un campionato a parte – sono già parecchi. L’onore che Mourinho ha riservato a Ranieri, non annunciando la formazione titolare, è quello di fargli sapere che l’ex tecnico del Porto – che condivide con Ranieri l’esperienza alla corte del Chelsea – teme la Roma. E non si fida dello stato di crisi apparente di una squadra che – secondo Mourinho – ha qualità da vendere. Qualità di cui anche Ranieri è conscio, tant’è che la SUA Roma – lo ha detto oggi in conferenza – nonostante sia falcidiata dagli infortuni, può consentirgli di schierare più di un modulo.
Di Inter-Roma, il testaccino ha dichiarato:
“Sarà una gara difficile, bisogna prendere in considerazione tutte le ipotesi, quindi anche il rombo”.
Ed eccola, quella che potrebbe essere la novità in casa giallorossa: rombo, con vertice basso Daniele De Rossi e vertice alto David Pizarro (ma un pensiero a De Rossi come trequartista, Ranieri ce lo ha fatto, eccome). Ai loro lati, Simone Perrotta e Matteo Brighi. In avanti, il ritorno in contemporanea di Mirko Vucinic e Jeremy Menez. Indietro, Philippe Mexes e Marco Andreolli al centro con Motta e Riise sulle fasce. Assente annunciato, ovviamente, Alexander Doni: al suo posto Julio Sergio, di cui Ranieri ha speso belle parole, dichiarando di avere piena fiducia delle capacità dell’estremo difensore.
Inter-Roma, Ranieri e Mourinho nascondono le carte
di 7 Novembre 2009Commenta